Questo post lo devo alle numerose mamme che leggendo l'entusiasmo della nostra prima avventura sugli sci si sono lasciate coinvolgere e stanno pensando di seguire le nostre orme.
È vero sono stati giorni bellissimi, ma diciamo tutta la verità, altrimenti non mi sento la coscienza pulita.
È stato massacrante. Ed è giusto dirlo.
Tre giorni su quattro abbiamo lasciato la piccola con i nonni (facevamo avanti e indietro dalle piste da sci ogni giorno, 100 km a tratta).
La giornata sciistica incominciava quindi la sera prima, con tutti i preparativi da fare. Borsa per la piccola (cambio abiti, pappa pronta solo da scaldare, bavaglia, giochini vari) e istruzioni chiare con materiale a portata di mano per prepararle il biberon. Nonché controllo scrupoloso del baby phone che si sa, i nonni non sono tecnologici e se non lo trovano già acceso sono guai.
E poi è toccato all'attrezzatura sciistica.
Sci, bastoni, bob, caschi, occhiali da sole, crema da sole, pantaloni e giacca da sci, ghette, maglioncino di pile, maglia dolcevita di cotone, guanti, sciarpa, cuffia, vestiti di ricambio. Tutto per due (figlie). Più il materiale mio (tuta, scarponi, sci, bastoni, cuffia, occhiali da sole, guanti, ...).
E considerato che si dovevano pagare un botto le necessarie lezioni private con i maestri di sci, si è deciso di risparmiare sul pranzo che sarebbe stato al sacco. Indovinate chi ci ha dovuto pensare? Esatto, sempre la sottoscritta.
Il mattino mi trasformavo in un tornado, aiutavo le bimbe a prepararsi e vestivo la piccola, caricavo l'auto, cercavo di tenere tranquilla la piccola che piangeva perché non potevo darle retta, preparavo persino il thermos di caffé caldo. Due mattine su quattro il papà è stato dei nostri, ma il suo contributo ai preparativi è stato semplicemente quello di tenere in braccio Marta mentre io mi aggiravo per casa come una pazza per preparare tutto. Una volta consegnata la piccina ai nonni eravamo pronti, finalmente, per partire. E io ero già esaurita.
Ma il viaggio durava un'ora e c'erano bambine da tener tranquille, raffiche di domande cui rispondere e via dicendo. Non proprio un viaggio rilassante diciamo. Il giorno in cui Marta è venuta con noi poi è stato il delirio perché ha un'autonomia di mezz'ora nei viaggi in auto. Dopodiché inizia ad urlare e smette solo una volta arrivati a destinazione. Una goduria per le orecchie, già provate dagli sbalzi di pressione.
Il primo giorno, ovviamente, non sono stata in grado di fare tutto per bene.
Una volta parcheggiato sotto alle piste mi rendo conto di avere scordato a casa gli scarponi da sci delle bambine. Il papà ha tentato di fulminarmi con uno sguardo, ma si è accorto che lo stavo già incenerendo io e quindi ha pensato bene di stare zitto e di sborsare senza fiatare altri 30 franchi per noleggiare gli scarponi in loco.
In questi frangenti, poi, siano sempre lodate le mitiche borse blu IKEA. Dentro sono riuscita ad infilarci caschi, occhiali, guanti, sciarpe, cuffie, scarponi delle bambine (dal secondo giorno in avanti), sci delle bambine e bastoni. Nello zaino il pranzo al sacco, il thermos di caffé, bevande per tutti, soldi e documenti. A parte borsa con i miei scarponi e i miei sci con bastoni.
Ve la immaginate la scena? Dover portare il tutto e nel contempo trascinare le bambine lungo il parcheggio completamente ghiacciato cercando di non farle cadere, raggiungere il tappeto mobile, trascinarci sopra tutto quanto, bimbe comprese, mantenendo sempre un fantastico sorriso stampato in faccia, per la serie "che giornata meravigliosa! Siamo sulle piste da sci! Che bello!", arrivare in cima e sentire partire la lagna: mi scappa la pipìiiiiii!
Ecco. Uno può cominciare la giornata sciistica alle 10.30 del mattino ed essere già esaurito? Sì. Se sei una mamma assolutamente sì.
Portare due bambine a fare pipì sulle piste da sci è una delle cose più divertenti che esistano. Prima di tutto devi levare strati e strati di cose il più in fretta possibile perché se non ti spicci la bimba in questione se la fa addosso, e il cambio abiti, lo ricordo, l'ho lasciato in auto, almeno quello. Ti ritrovi a far fare pipì alla prole tenendo con i denti cuffie, guanti, sciarpe e in mezzo alle ginocchia giacche e occhiali da sole. Ovviamente poi rivestirsi è un gioco altrettanto divertente, tralascio i dettagli.
Quando finalmente si riesce a tornare all'esterno e ad iniziare a prepararsi per sciare attaccano le lagne. Una ha una crisi isterica perché la canottiera è uscita dalle mutande e voi potete immaginare quanto sia semplice risistemarla considerato che essa si ritrova sotto a sciarpa, giacca, maglioncino di pile, maglia di cotone, pantaloni da sci con bretelle e ghette, un gioco da ragazzi. L'altra ha le ghette che hanno fatto una grinzina dentro allo scarpone e si lamenta. Poi con una destrezza ginnica che non pensavi più di avere riesci ad incastrare gli scarponi negli sci e loro sono miracolosamente pronte.
Ah no! I caschi!
E qui mi tira i capelli, e qua mi strozza sotto il mento. e mi si è staccata la molletta, e mi si è sciolta la coda di cavallo. Tira, allarga, sposta. E gli occhiali sono appannati.
Alla fine anche le mamme sbottano eh!
Quindi vi prego, se sulle piste vedrete una mamma che ha una crisi di nervi e sta per lanciare le due figlie giù per la pista nera, abbiate un po' di compresione e non giudicatela troppo duramente.
Manca ancora un po' di tempo alla lezione di sci, perché non tentare di insegnare i primi rudimenti alle bambine? In fondo sono stata una brava sciatrice.
Pessima idea.
Lo sapete vero che se un bambino cade con voi frigna come un pazzo mentre se questa cosa succede col maestro non fanno una piega? Che rabbia.
Insomma, insegnare a tenere gli sci "come una fetta di pizza" sembra facile ma non lo è. Ti massacri tenendole a turno in mezzo alle gambe ma loro si lasciando andare come sacchi di patate e li devi tener su di peso spaccandoti la schiena. Provi a tenerli a lato ma partono come delle saette spianandosi poi pochi metri più a valle. Insomma, meno male che manca poco alla lezione.
Poi succede che magicamente trovi i due maestri prenotati, affidi loro la prole con tutta la calma e dolcezza di questo mondo, che si sa, non devono avvertire la tua ansia e finalmente tiri un sospiro di sollievo e speri che l'ora successiva duri tanto tanto tanto.
Ecco, voi pensate di fare questo per quattro giorni consecutivi.
Sì, esatto, da pazzi.
Ma vedere l'entusiasmo e la gioia delle bambine che stavano finalmente imparando a sciare non ha prezzo. E vale sicuramente tutta la fatica fatta.
Oh, comunque io vi ho avvisate eh. Adesso sono cavoli vostri.
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28 febbraio 2012
27 febbraio 2012
Passione neve
Ero una brava sciatrice una volta. A dire il vero ero una brava sportiva. Lo so, non si direbbe. Sono una pigrona fuori forma. Eppure giuro, mi riuscivano bene tutti gli sport e sciavo davvero bene.
Poi si sa, arrivano le gravidanze, i neonati da gestire e si mette tutto da parte per un po'. E quel po' alla fine sono diventati quasi 10 anni.
Quest'anno però mi sono decisa. Ho noleggiato l'attrezzatura per le bambine e le ho portate a sciare. Si sono divertite come delle matte, soprattutto Alice, che nonostante sia poco dotata per l'attività fisica in generale, si è subito trovata a suo agio sugli sci e in quattro giorni ha imparato a fare bene lo spazzaneve, a curvare, frenare, prendere il piattello da sola e insomma... era felicissima e fierissima.
È finita che complici i saldi finalissimi di stagione, io e mio marito ci siamo comprati tutta l'attrezzatura nuova. Lui persino la tuta. Uno spesone, ma per un bel po' di anni saremo a posto.
Poi si sa, arrivano le gravidanze, i neonati da gestire e si mette tutto da parte per un po'. E quel po' alla fine sono diventati quasi 10 anni.
Quest'anno però mi sono decisa. Ho noleggiato l'attrezzatura per le bambine e le ho portate a sciare. Si sono divertite come delle matte, soprattutto Alice, che nonostante sia poco dotata per l'attività fisica in generale, si è subito trovata a suo agio sugli sci e in quattro giorni ha imparato a fare bene lo spazzaneve, a curvare, frenare, prendere il piattello da sola e insomma... era felicissima e fierissima.
È finita che complici i saldi finalissimi di stagione, io e mio marito ci siamo comprati tutta l'attrezzatura nuova. Lui persino la tuta. Uno spesone, ma per un bel po' di anni saremo a posto.
17 febbraio 2012
Carnevale!
Mai stata un'amante del carnevale. Prima passava meglio era.
Non ho mai amato travestirmi né truccarmi, mai amato la musica sparata nelle orecchie e l'allegra sguaiatezza di chi fa carnevale sul serio.
Ma da quando ci sono "loro" tutto è cambiato. Dapprima si fa uno sforzo, ma poi ti lasci contagiare. E Alice è una che il carnevale lo sente davvero. Si diverte proprio, se lo gode fino in fondo.
Chiara forse per ora somiglia un po' a me, ma nulla è ancora perduto per lei.
Non ho mai amato travestirmi né truccarmi, mai amato la musica sparata nelle orecchie e l'allegra sguaiatezza di chi fa carnevale sul serio.
Ma da quando ci sono "loro" tutto è cambiato. Dapprima si fa uno sforzo, ma poi ti lasci contagiare. E Alice è una che il carnevale lo sente davvero. Si diverte proprio, se lo gode fino in fondo.
Chiara forse per ora somiglia un po' a me, ma nulla è ancora perduto per lei.
Alice medusina |
Chiara pappagallina |
Marta apina lappone |
14 febbraio 2012
S. Valentino Day
Non sono un'amante di questa festa, di piccoli pensieri per dire "ti voglio bene" ce ne facciamo spesso, durante tutto l'anno. Trovo sia un po' svilente dover ricordare alla gente, tramite questo giorno, di dimostrare il proprio affetto verso la persona cara tramite piccoli pensieri.
Oggi ho semplicemente sfruttato una ricetta consigliata sul forum che frequento e uno yogurt che si avvicinava alla scadenza. Poco romantico? Va beh, di meglio non so fare. I fiori li abbiamo presi in settimana invece. Amiamo avere sempre fiori freschi in casa.
Plum Cake allo yogurt
1 vasetto di yogurt alla vaniglia (io ne ho usato uno alla fragola)
3 uova
2 vasetti di zucchero
3 vasetti di farina
1 vasetto di olio
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito
(usare il vasetto dello yogurt come dosatore)
Conoscevo questa ricetta ma non l'avevo mai scritta. Grazie Roberta per avermela ricordata!
Oggi ho semplicemente sfruttato una ricetta consigliata sul forum che frequento e uno yogurt che si avvicinava alla scadenza. Poco romantico? Va beh, di meglio non so fare. I fiori li abbiamo presi in settimana invece. Amiamo avere sempre fiori freschi in casa.
Plum Cake allo yogurt
1 vasetto di yogurt alla vaniglia (io ne ho usato uno alla fragola)
3 uova
2 vasetti di zucchero
3 vasetti di farina
1 vasetto di olio
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito
(usare il vasetto dello yogurt come dosatore)
Sbattere le uova con lo zucchero ed unire gli altri ingredienti.
Infornare a 180 gradi per circa 30 minuti.Conoscevo questa ricetta ma non l'avevo mai scritta. Grazie Roberta per avermela ricordata!
11 febbraio 2012
10 febbraio 2012
Siamo sopravvissuti
Dopo essere sopravvissuti al terremoto, ora possiamo dire di essere passati indenni anche attraverso i febbroni dell'influenza.
Io e la piccolina di casa abbiamo provato l'ebrezza dei 40°C di febbre e ritorno.
Intanto la vita prosegue.
Abbiamo sfruttato gli indumenti da sci pur senza essere andati in montagna, ci scoliamo litri di sciroppi di lumache, vaporizziamo litri di acqua nella vana speranza di umidificare un po' l'aria in casa, cose così insomma.
Nel frattempo mi lascio sedurre da commenti entusiasti sulle creme da viso alla bava di lumaca (vi saprò dire) e mi sono lasciata tentare per la prima volta dal sushi (ed è stato amore al primo assaggio).
Forumeggio come al solito e nel frattempo medito su come organizzare la festa di compleanno di Alice (a maggio). Sfrutto Pinterest per tenere traccia delle varie idee pescate in rete e controllo quasi ogni giorno i rumours circa l'uscita dell'ipad3.
Insomma, niente di speciale.
Adesso ho tanta voglia di primavera...
Io e la piccolina di casa abbiamo provato l'ebrezza dei 40°C di febbre e ritorno.
Intanto la vita prosegue.
Abbiamo sfruttato gli indumenti da sci pur senza essere andati in montagna, ci scoliamo litri di sciroppi di lumache, vaporizziamo litri di acqua nella vana speranza di umidificare un po' l'aria in casa, cose così insomma.
Nel frattempo mi lascio sedurre da commenti entusiasti sulle creme da viso alla bava di lumaca (vi saprò dire) e mi sono lasciata tentare per la prima volta dal sushi (ed è stato amore al primo assaggio).
Forumeggio come al solito e nel frattempo medito su come organizzare la festa di compleanno di Alice (a maggio). Sfrutto Pinterest per tenere traccia delle varie idee pescate in rete e controllo quasi ogni giorno i rumours circa l'uscita dell'ipad3.
Insomma, niente di speciale.
Adesso ho tanta voglia di primavera...
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